Una soluzione ecologica venuta dallo Spazio per pulire le opere d’arte

Purtroppo le soluzioni attualmente impiegate per restaurare e pulire le opere d’arte sono l’uso di prodotti altamente nocivi per l’ambiente e per la salute.

Recentemente però sono arrivate buone notizie dall’Università di Pisa, l’unico partner in Italia del nuovo progetto europeo MOXY, con l’obiettivo di utilizzare l’ossigeno atomico che in natura si trova negli strati più alti dell’atmosfera per pulire le opere d’arte.

L’ossigeno atomico si trova tra gli 80 e i 300 km da terra con una concentrazione massima tra gli 85 e i 125 km.

Dietro al progetto MOXY troviamo l’esperienza di Sharon Rutledge Miller e Bruce Banks, due scienziati della NASA, che per primi negli anni ’90 usarono l’ossigeno atomico per ripulire Bathtub, un dipinto di Andy Warhol che fu imbrattato da un vandalo a colpi di rossetto.

La professoressa Ilaria Bonaduce del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa e referente del progetto spiega: «I metodi di pulizia delle opere d’arte attualmente disponibili richiedono un contatto con le superfici e l’utilizzo di innumerevoli prodotti con rischi per la salute e l’ambiente; da questo punto di vista MOXY mira a una rivoluzione verde grazie allo sviluppo di una tecnologia pulita, che utilizza nient’altro che atomi di ossigeno. L’ossigeno atomico rappresenta un approccio radicalmente nuovo che potrà consentire di rimuovere in sicurezza contaminanti altamente problematici senza contatto, senza solventi e senza liquidi.

Il progetto europeo MOXY ha come obiettivi la produzione di ossigeno atomico con macchinari di facile utilizzo e quello di validarne i protocolli d’uso per la conservazione dei beni culturali.

La Professoressa Bonaduce conclude dicendo: “All’Università di Pisa lavoreremo per comprendere l’interazione chimica che si instaura tra il plasma di ossigeno atomico e i materiali organici che costituiscono le opere d’arte, con particolare attenzione ai dipinti moderni e contemporanei particolarmente delicati e fragili»

Con la Professoressa Bonaduce, all’interno dell’Università di Pisa, lavorano sul progetto MOXY Celia Duce, Ilaria Degano, Alessia Andreotti, Silvia Pizzimenti e Jacopo La Nasa.

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